Cattive notizie per gli operatori di gioco online da Grecia e Finlandia

Gli ultimi sviluppi politici e legislativi da questi due paesi non sono certo positivi per l’industria del gioco online. La nuova coalizione di governo finlandese ha anticipato che metterà nuove restrizioni, ancora più dure, agli operatori di gioco online stranieri. Non è ancora chiaro di che misure si tratti, ma è certo che avvantaggeranno gli operatori che sono parte del monopolio statale. Questi ultimi hanno lasciato filtrare alcune voci: si tratterebbe del blocco di internet, di limitazioni alla pubblicità e dell’interruzione delle transazioni finanziarie tra le compagnie straniere illegali e le banche finlandesi.

Probabilmente non sarà semplice rendere attive tali restrizioni, che comportano un aumento delle risorse dedicate alla sorveglianza e delle strutture. Inoltre la definizione di “illegale” rimane vaga e può provocare dei ricorsi da parte delle compagnie di gioco straniere. Si tratta di un tentativo di porre un freno alla crescita dell’industria del gioco, progettato senza consultare nessun esperto del tema.

Per quanto riguarda la Grecia, quest’ultima ha manifestato l’intenzione di adeguare la propria legislazione in materia di gioco online alle indicazioni emanate dalla Commissione Europea. Tra queste, l’obbligo per i siti con licenza UE che hanno sede in Grecia di avere le proprie finanze garantite dalla copertura di una banca greca. Inoltre il numero delle licenze deve essere limitato e i siti dovranno rispondere a richieste riguardanti l’ammontare del loro capitale e delle loro transazioni finanziarie.

Anche qui le incertezze legislative sono molte. Ad esempio non è chiaro quali giochi possano essere offerti dai casinò con licenza. Nelle prossime settimane la Commissione Europea si pronuncerà riguardo ai provvedimenti decisi dalla Grecia, e se le obiezioni che eventualmente ci saranno non verranno accolte potrebbe essere aperto contro il piccolo paese un procedimento di infrazione.

Anche Malta ha dichiarato di voler prendere provvedimenti per adeguarsi alle richieste della Commissione Europea.